Nell’aria fuori da scuola, dove di solito soffia il vento dell’agitazione e dell’ansia da prestazione, si respirava grande entusiasmo e voglia di fare lo scorso 26 ottobre 2019. Immaginatevi una settantina di ragazzi che non stanno più nella pelle perché stanno per combinare qualcosa: alcuni di loro, che hanno scelto la settimana corta, potevano rimanersene a casa a dormire, e invece hanno scelto di esserci. Quei ragazzi siamo noi. Gli ingredienti del nostro entusiasmo? Il progetto nazionale #Ioleggoperché e l’idea di invadere la nostra Imola con le storie che ci hanno appassionato come lettori. Tutto questo ci ha permesso di rubare un pezzetto del tempo dei nostri concittadini per farli entrare dentro una cornice: quella di una storia come quella di Cappuccetto Rosso, Mina, Alice nel Paese delle Meraviglie. Ne abbiamo portate in piazza Matteotti ben 19, una per ognuna delle classi della nostra scuola Andrea Costa, più una, perché non c’è limite alla creatività e alla passione. La cosa più bella è stata vedere la nostra biblioteca riempirsi di libri. Dopo il flashmob, infatti, sono entrati a far parte del nostro patrimonio ben 165 testi. Operazione perfettamente riuscita. Perché non è vero che noi giovani non leggiamo: leggiamo se i libri ci piacciono. Gli adulti si disperano su statistiche apparentemente sconfortanti: ma sono loro che le vogliono leggere così. È provato che la percentuale maggiore di lettori è quella della nostra fascia di età. Quindi bisogna investire sulle storie che ci appassionano: quelle che raccontano di noi, ci parlano, ci fanno riflettere sull’attualità. Forse è e sarà solo puntando su noi giovani che la fascia adulta, in un futuro, continuerà a leggere. Perché un lettore, come un diamante, può essere per la vita. E noi lo abbiamo certamente dimostrato. E questo è stato colto dalla maggior parte degli imolesi, che non si sono sottratti all’idea di fermarsi, ascoltarci e scattarsi una foto o un selfie con i nostri eroi letterari. A chi alcune volte ci ha ignorati, alle persone che ci hanno trattati come fossimo invisibili, a chi ci ha detto che le nostre erano solo ‘pagliacciate’ – ebbene sì, non è un termine molto giornalistico, ma è la realtà dei fatti – rispondiamo con una domanda: chi davvero non è capace di comprendere il valore di una storia? Davvero servono le statistiche per dimostrarlo? Questo flashmob è stata una piccola rivincita verso gli adulti. Non tutti, sia chiaro: le nostre bibliotecarie di Casa Piani e le libraie de Il Mosaico ci hanno sempre trattati da ‘lettori’. Ma non è stato tutto. Non avevamo fatto i conti con Babbo Natale. Proprio così, a pochi giorni dalle vacanze natalizie, le professoresse ci hanno comunicato che la giuria di #Ioleggoperché aveva scelto noi, proprio noi, tra le oltre mille scuole partecipanti: altri 1500 euro di libri aspettano i nostri occhi sulle loro pagine. Hanno vinto il nostro coraggio, il nostro metterci la faccia, il nostro entusiasmo e la nostra passione. La nostra amicizia, anche. Abbiamo vinto perché insieme abbiamo creduto in una sfida e aperto agli altri le pagine dei nostri libri del cuore. Umberto, Giulia, Sara e Maria Francesca (classi 3A, 3E, 1F)
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L'articolo «Noi ragazzi sappiamo leggere, è provato» proviene da il Resto del Carlino, Campionato di Giornalismo.